Dal 1 Gennaio al 31 Luglio 2023, secondo i dati del Dossier di Ferragosto del Viminale, i delitti denunciati dalle forze di polizia all’autorità sono stati 1.228.454; nello stesso periodo del 2022 i delitti erano 1.299 350. Vi è stato un decremento pari al 5,5%.
Nonostante i dati disponibili del 2023 si limitino ai primi sette mesi, una proiezione di questi dati sull’intero anno ci consente comunque di osservare che la decrescita del crimine è ripresa. Infatti, secondo i dati Istat che riportano i delitti denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria, negli ultimi 9 anni vi è stato un continuo decremento nei numeri. Solo durante il biennio 2020-2022 si è registrata una crescita delle denunce, dovuta però al crollo dei numeri che si era registrato durante la pandemia. I dati recenti dimostrano però come, passata questa fase transitoria, i numeri sono tornati a calare.
Secondo il report del Servizio Analisi Criminale del Ministero dell’Interno, nel 2023 sono stati commessi 315 omicidi, di cui 115 con vittime donne. Il dato, dunque, si assesta ai livelli pre-pandemici: infatti, anche nel 2019 sono stati commessi 315 omicidi (erano 314 nel 2022).
In tema di violenza di genere, è interessante guardare il report del Ministero dell’Interno “Il punto. Il pregiudizio e la violenza contro le donne”. L’attenzione, in particolare, è rivolta ai cosiddetti “reati spia” che secondo la Direzione Centrale Polizia Criminale sono “quei delitti che sono indicatori di una violenza di genere, in quanto potenziale e verosimile espressione di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica diretta contro una donna in quanto tale”.
Nel periodo Gennaio-Settembre del 2023, gli atti persecutori registrati sono stati 12.491, nel 2022, nello stesso periodo, erano 14.326. Vi è stata dunque una diminuzione del 13%, ma la percentuale di vittime donne è del 74% in entrambi gli anni.
Discorso analogo viene fatto sui maltrattamenti contro familiari e conviventi: nel 2023 – sempre nel periodo Gennaio-Settembre – i casi sono stati 16.599, il 12% in meno dei 18.843 casi del 2022. Anche in questo caso, però, le vittime donne rimangono sulla stessa percentuale, in questo caso dell’81%.
L’ultimo dei reati spia analizzati è quello della violenza sessuale, che diminuisce del 12% nel 2023 (4.909 episodi nel 2022 e 4.341 dell’analogo periodo del 2023). Ma di nuovo, la percentuale di vittime donne non segue lo stesso calo e si attesta al 91% in entrambi gli anni.
È stato pubblicato inoltre il Report delle attività della Polizia Postale: i casi trattati riguardanti i reati contro la persona perpetrati online sono stati 9.433 nel 2023, il 3% in più rispetto all’anno precedente (nel 2022 erano 9.200). Le frodi informatiche, invece, hanno subito un incremento maggiore tra il 2022 e il 2023; i casi trattati, infatti, sono stati 10.606 nell’ultimo anno, il 15% in più rispetto ai 9.229 del 2022.
I dati che riguardano invece i detenuti presenti al 31 Dicembre 2023 per categorie di reati commessi sono riportati dal Ministero della Giustizia. Va precisato che ad un detenuto possono essere ascritti più reati, quindi il numero totale dei reati non corrisponde al numero dei detenuti: analizzando i dati infatti, a fronte di una presenza di 60.166 detenuti, i reati risultano essere 142.675 per una media di 2,4 reati per detenuto. Una media che rispecchia in pieno quella del 2022.
Osservando i dati, si nota che il numero reati per categoria di reato è quello dei reati contro il patrimonio, con 34.126 reati rispetto ai 32.050 del 2022 (un incremento del 6,5%), seguito dal numero dei reati contro la persona, che sono 26.211 (il 7,4% in più rispetto al 2022), e dai reati per violazione del testo unico sugli stupefacenti, in numero di 20.566 (il 6,35% in più rispetto al 2022).
Sui numeri dei reati a carico dei soli stranieri detenuti, si osserva che a fronte di 18.894 detenuti stranieri, vi sono 36.537 reati, per una media di 1,9 reati per detenuto. Anche per gli stranieri, la categoria più ricorrente è quella dei reati contro il patrimonio (9.635, il 28,2% del totale totale rispetto al 71,8% di italiani), seguita dai reati contro la persona (8.130, il 31% del totale rispetto al 69% di italiani) e dai reati per violazione del testo unico sugli stupefacenti (5.988, il 29% del totale, rispetto al 71% di italiani). Come è prevedibile, l’unica categoria di reati per cui la presenza di stranieri è maggiore di quella degli italiani è quella legata alle violazioni del Testo Unico Immigrazione, in cui la percentuale di reati a carico di stranieri detenuti è del 92%.
Vale la pena soffermarsi sul numero di detenuti per reato di associazione di stampo mafioso. Dal 2008, anno in cui le persone detenute per reato di cui al 416bis erano 5.257 ad oggi, l’incremento è stato del 73,3%, seguendo una crescita costante – ad eccezione del biennio 2020-2021, periodo in cui per ragioni legate alla pandemia la popolazione detenuta e i reati commessi hanno raggiunto livelli molto più bassi della media degli ultimi decenni. Erano 6.524 nel 2012, 7.106 nel 2017 e 9.109 nel 2023.