Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Sezione femminile Casa di Reclusione di Vigevano

Sezione femminile Casa di Reclusione di Vigevano

Sezione femminile Casa di Reclusione di Vigevano

1024 576 Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Sezione femminile Casa di Reclusione di Vigevano

Indirizzo: Via Gravellona 240, 27029 Vigevano (PV )
Telefono: 0381 325760
Email: [email protected]
PEC: [email protected]
Tipologia: sezione femminile in Casa di Reclusione maschile
Dislocazione: extraurbana

Aspetti identificativi e problematiche

La Casa di Reclusione di Vigevano si compone di 6 sezioni maschili e 2 femminili (una di Media e una di Alta sicurezza – AS3). A fronte di una capienza regolamentare di 242 posti, al momento della visita le persone detenute erano 334, di cui 79 donne. Oltre a una generale situazione di sovraffollamento, se ne riscontra una specifica nel reparto femminile, data la capienza di 50 posti.
L’istituto nasce come Casa Circondariale e non ha quindi le sembianze idonee a garantire le opportunità trattamentali che una Casa di Reclusione dovrebbe offrire. Le condizioni edilizie in termini strutturali e di manutenzione sono discrete, tuttavia le celle sono generalmente molto piccole e piuttosto anguste.
La visita in istituto è stata effettuata in periodo di emergenza Covid. Emergeva all’epoca una grande carenza di attività, probabilmente legata anche alle sospensioni dettate dalla pandemia. Molto scarse le opportunità lavorative e professionalizzanti che invece dovrebbe caratterizzare l’istituto, considerata l’alta presenza di persone con condanna definitiva.

Struttura

La struttura si colloca in zona extraurbana, raggiungibile tramite mezzi di trasporto pubblico. L’istituto è nato come Casa Circondariale ed è stato convertito in Casa di Reclusione nel 2014, tuttavia, la struttura risulta inadeguata a tale cambiamento: gli spazi non propriamente detentivi sono pochi e non bastano a soddisfare le esigenze di trattamento e lavoro per persone con pene detentive lunghe.

Spazi detentivi
Nell’istituto sono presenti due sezioni destinate a donne detenute, una di Media sicurezza e una di Alta sicurezza (circuito AS3). In entrambe vige un regime di celle aperte. Le celle del reparto femminile sono uguali per dimensioni a quelle maschili: tutte doppie, piuttosto anguste e con un piccolo bagno, dotato di bidet. Tuttavia, le celle femminili dell’Alta sicurezza sono generalmente molto curate nell’arredamento, anche grazie ad accessori e porta-oggetti realizzati nella sartoria interna. Nella sezione, le celle restano aperte almeno 8 ore al giorno e alle persone detenute vengono concesse 4 ore d’aria.

Spazi comuni
La sala socialità delle sezioni femminili è leggermente più attrezzata di quella maschile, ma comunque scarna (presenta delle attrezzature per fare sport). Non sono presenti altri spazi comuni specificamente dedicati alle donne.

Donne detenute

Per una capienza regolamentare di 50 posti, al momento della visita erano presenti 79 donne detenute. Di queste, 35 erano di origine straniera. Nella sezione di Alta sicurezza (circuito AS3) erano presenti 35 donne. Per quanto riguarda la posizione giuridica, 64 donne erano condannate in via definitiva. Vi era una donna autorizzata al lavoro all’esterno ex art. 21 OP, mentre non ve ne era nessuna in semilibertà.

Personale

Il Direttore, incaricato solo in questo istituto, è il Dott. Davide Pisapia. Non sono presenti vicedirettori. I funzionari giuridico-pedagogici presenti erano 5, a fronte dei 6 previsti in pianta organica. Le unità di Polizia penitenziaria erano 207, a fronte delle 237 previste. Oltre al cappellano di culto cattolico, sono presenti in istituto ministri per i Testimoni di Geova. Non è erogato alcun servizio di mediazione culturale.

Salute

Nell’istituto è presente un medico h24. Gli psichiatri sono presenti per 2 ore a settimana, mentre gli psicologi entrano per un totale di 40 ore settimanali. Sono presenti alcuni ambulatori per specialisti, ad esempio chirurgia (per piccoli interventi), oculistica, infettivologia, ginecologia, cardiologia, dermatologia. È inoltre presente un ambulatorio dentistico e alcune sale per la direzione medica. In generale, gli stessi medici evidenziano le carenze legate alla mancata risposta alle esigenze da parte della ASST, raccontando di un lavoro in emergenza e in sofferenza costante.

Eventi critici e sistema disciplinare

Durante la visita è stata segnalata un’aggressione verso il personale di Polizia da parte di una donna con problemi psichiatrici, poi spostata in altro istituto.

Maternità

L’istituto non è dotato di strutture specifiche per donne detenute con prole al seguito, pertanto non sono presenti né spazi né servizi appositi per minori.

Scuola, lavoro e formazione professionale

Nell’istituto è possibile svolgere un corso di alfabetizzazione di e scuola superiore. Per un lungo periodo le attività si sono svolte in DAD, riprese in modalità ordinaria al termine dell’emergenza sanitaria. Al momento della visita 3 donne lavoravano per datori di lavoro esterni. La principale attività lavorativa per le donne era la sartoria che impiegava 3 persone.

Attività ricreative, culturali e sportive

Prima del Covid-19 si teneva un laboratorio teatrale e attività laboratoriali di carattere artigianale gestite da 3 volontarie. Le attività sono cessate con l’emergenza sanitaria e non è noto se sono state riattivate. Non sono previste occasioni di incontro tra uomini e donne detenute.

Contatti con l’esterno

I colloqui possono essere svolti anche il sabato, ma non la domenica e sono prenotabili telefonicamente. Le videochiamate sono sostitutive ai colloqui e durano oltre 30 minuti. Adiacente alla sala colloqui è presente uno spazio ludoteca per i colloqui con minori, con giochi e arredi per bambini e bambine e pareti decorate con illustrazioni di cartoni animati. È stata predisposta un’area per i colloqui all’esterno, che al momento della visita era in allestimento.