Indirizzo: Strada Vicinale del Rollone 19, 13100 Vercelli
Telefono: 0161 2151124
Email: [email protected]
PEC: [email protected]
Tipologia: sezione femminile in Casa Circondariale maschile
Dislocazione: extraurbana
Aspetti identificativi e problematiche
La Casa Circondariale di Vercelli si compone di 5 piani, ognuno dei quali accoglie 2 semi-sezioni, tutte di Media sicurezza. In un padiglione a sé si trova la sezione femminile. Al momento della visita le persone presenti erano 272, di cui 32 donne, tutte comuni.
I problemi più rilevanti presenti in istituto riguardano l’obsolescenza della struttura. Le condizioni strutturali sono infatti degradate ed incidono inevitabilmente sulla qualità della vita penitenziaria. Quasi tutte le sezioni sono in pessime condizioni e le celle appaiono malsane. La sezione femminile soffre l’ulteriore aggravio di essere ritagliata in un settore maschile, il ché inevitabilmente influisce sulla possibilità di svolgere attività ricreative all’aria aperta, dal momento che è presente solo un piccolo cortile utilizzato per trascorrere le ore d’aria.
Struttura
La costruzione del Carcere di Vercelli risale al 1980 e la sua inaugurazione al 1989. L’istituto, collocato in un’area extraurbana, è collegato al centro della città da una linea di trasporto pubblico locale. Sebbene non si tratti di un edificio molto vecchio, al momento della visita le pareti presentavano muffa e incrostazioni, anche a causa della notevole umidità presente nella zona. Di recente sono stati effettuati dei lavori di manutenzione e la situazione ha visto un leggero miglioramento. In primo luogo è stato ristrutturato il tetto dell’edificio, inserendo una copertura dei tetti con lamiera a coibentazione al fine di evitare ristagni d’acqua e ovviare alla situazione precedente delle infiltrazioni. Sono state ristrutturate anche tutte le colonne idriche, è stato effettuato il collegamento alla rete idrica ed è in programma il collegamento alla fogna. Inoltre, per adeguare i riscaldamenti, è stata montata una terza caldaia, nonostante rimanga il problema degli infissi obsoleti che facilitano la dispersione di calore. L’istituto consta di più padiglioni, le donne sono detenute in un padiglione esclusivo, costituito da una struttura autonoma.
Spazi detentivi
Nel padiglione dedicato alle donne al piano terra sono presenti i locali di servizio per le agenti di polizia penitenziaria, una camera isolata a due letti con bagno separato dalla camera di detenzione. Al primo piano vi sono le camere detentive e gli spazi comuni. Le camere detentive sono più ampie e arredate in modo leggermente più accogliente di quelle maschili, ma sempre scarne. Nonostante il grande caldo, al momento della visita non vi erano ventilatori in cella, sebbene veniva riferito detto che stavano per essere acquistati. In tutte le celle visitate sono garantiti 3 mq calpestabili per persona. Il riscaldamento è funzionante. In tutte le celle sono presenti schermature alle finestre. In relazione ai servizi igienici, nelle celle della sezione femminile è garantita l’acqua calda, il wc è posto in un ambiente separato con bidet. Le docce sono situate in un locale con muri fatiscenti e scrostati. Le celle sono aperte almeno 8 ore e mezzo al giorno.
Spazi comuni
Gli spazi comuni della sezione femminile comprendono al piano terra una biblioteca (che è usata anche come sala di lettura), un’aula scolastica e un ambulatorio. Al primo piano è presente un laboratorio da estetista, una palestra attrezzata e una saletta per la socialità arredata con tavolini, sgabelli e qualche gioco.
Donne detenute
Al momento della visita erano presenti 32 donne tutte detenute comuni, su una capienza regolamentare di 38 persone. Delle donne presenti 10 erano straniere e 21 condannate in via definitiva. Nessuna delle donne detenute era in semilibertà, nè ammessa al lavoro esterno ex art. 21 OP.
Personale
La Direttrice dell’istituto è la Dott.ssa Francesca Daquino, in missione da altro istituto. Al momento della visita non era presente un vicedirettore. I funzionari giuridico-pedagogici effettivamente presenti nell’intero istituto erano 3, su 4 previsti. Il personale di Polizia penitenziaria effettivamente presente era pari a 148 unità sulle 200 previste, delle 60 unità tra sovrintendenti e ispettori previste, erano presenti solo 4. Oltre al cappellano cattolico vi erano ministri di culto della confessione religiosa Cristiano evangelica, Testimoni di Geova ed Evangelica Valdese. Al momento della visita non erano presenti mediatori linguistici e culturali alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria. Entrano in istituto 15 volontari tutti della Comunità di Sant’Egidio che si occupano dei vestiti per i non abbienti e dei bisogni religiosi. Il Magistrato di sorveglianza accede all’istituto solo in casi eccezionali e particolari. Secondo quanto riferito durante la visita, con lui i rapporti sono ottimi ed è sempre disponibile al confronto con l’Amministrazione ove sia necessario.
Salute
Per quanto riguarda la sanità, in istituto è presente un medico 24 ore su 24, uno psichiatra una volta a settimana per circa 8 ore. Vi sono due psicologi ex art. 80 per 50 ore mensili complessive, due criminologi per reati di violenza domestica per 64 ore mensili ciascuno. Per quanto riguarda la salute strettamente femminile, all’interno dell’istituto è presente un servizio di ginecologia e di ostetricia. A febbraio 2023 tra le donne detenute 6-7 presentavano una diagnosi psichiatrica e assumevano farmaci psichiatrici (benzodiazepine); 6-7 presentavano problemi di tossicodipendenza, ma non erano in trattamento metadonico. I TSO effettuati vengono eseguiti fuori dall’istituto.
Eventi critici e sistema disciplinare
Esiste un “Protocollo di prevenzione del rischio suicidario in istituto” così come richiesto dall’OMS e dal Dap. Pur senza specificare numeri precisi, al momento della visita, veniva riferito che gli episodi di autolesionismo e le aggressioni al personale sono molto pochi. Si verifica, talvolta, qualche lite tra le donne detenute per problemi di coabitazione o per fatti che riguardano la loro vita esterna. Nel 2021 non sono stati comminati provvedimenti di isolamento disciplinare (esclusione dalle attività in comune) nella sezione femminile e al momento della visita nessuna donna era in isolamento. Nei pochi casi in cui si effettua, l’isolamento ha luogo nella propria cella. I pochi isolamenti disciplinari comminati vengono poi quasi sempre sospesi (cioè si commina la sanzione con la sua sospensione, così da mantenere solo il senso teorico della sanzione) e quando la sanzione si effettua le persone non partecipano ad alcun tipo di attività (né scolastica, né formativa o altro).
Maternità
All’interno dell’istituto al momento della visita non erano presenti bambini. La struttura non presenta spazi adibiti alle donne con figli a seguito.
Scuola, lavoro e formazione professionale
A febbraio 2023 le donne coinvolte in corsi scolastici erano 10, alcune di loro svolgono corsi di alfabetizzazione tenuti da volontari, altre svolgono corsi di scuola media. Al momento della visita le donne che lavoravano alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria erano 10, delle quali 3 lavoravano in cucina, una alla spesa, una in lavanderia, mentre 4 al mese a rotazione si occupano delle pulizie. Le donne coinvolte in corsi di formazione professionale erano 15, delle quali 5 in un corso sulle erbe officinali e 10 in un corso di cucito. I corsi di cucito sono 2, uno di livello base e uno di livello avanzato. A marzo 2023 sarà avviato un corso professionale di taglio del capello.
Attività ricreative, culturali e sportive
All’interno della sezione femminile si svolge un corso di cultura generale tenuto da volontari. Non sono previste attività sportive a causa degli spazi insufficienti. L’istituto prevedeva attività attività che vedevano coinvolti insieme uomini e donne, tuttavia, interrotte a causa del Covid per ragioni sanitarie, non sono ancora riprese.
Contatti con l’esterno
I colloqui si svolgono sia il sabato che la domenica nonché in orari pomeridiani. Possono essere prenotati solo telefonicamente. Le videochiamate con i familiari sono sostitutive dei colloqui in presenza. Tra il 50 e il 75% delle persone detenute svolgeva chiamate straordinarie. Non è prevista nessuna forma di accesso al web.