Indirizzo: Via S. Giovanni Bosco 43, 56127 Pisa
Telefono: 050 574102
Email: [email protected]
PEC: [email protected]
Tipologia: sezione femminile in Casa Circondariale maschile
Dislocazione: urbana
Aspetti identificativi e problematiche
La Casa Circondariale di Pisa è composta da diverse sezioni maschili (giudiziario, penale, custodia attenuata, Polo universitario), da una femminile, da un Servizio di assistenza sanitaria intensificata (SAI) maschile e uno femminile. Al momento della visita, l’istituto ospitava complessivamente 262 persone detenute, di cui 29 donne. La capienza regolamentare della sezione femminile è di 22 posti. Per tale ragione, a fronte di celle presumibilmente ideate per la doppia assegnazione, alcune ospitano tre donne e a volte si arriva anche a quattro. In generale l’istituto versa in condizioni strutturali fatiscenti e necessiterebbe di importanti e radicali interventi di ristrutturazione e manutenzione. Il reparto femminile, di recente ristrutturazione, versa in condizioni generalmente migliori rispetto al maschile, tuttavia non mancano precoci segni di deterioramento in alcune zone (infiltrazioni d’acqua in qualche stanza). Il SAI femminile è composto da quattro stanze per la degenza di donne con patologie. Si segnalano le scarse opportunità lavorative e di formazione professionale.
Struttura
L’istituto dista circa 25 minuti a piedi dalla stazione di Pisa. Diverse linee urbane di autobus consentono di raggiungere l’istituto in meno di 15 minuti.
Rispetto ai reparti maschili, quelli femminili si presentano in condizioni strutturali assai migliori. Nonostante la ristrutturazione che ha visto il ritorno delle donne detenute agli inizi del 2021, alcuni ambienti iniziano già a presentare precoci problemi di umidità e infiltrazione.
Spazi detentivi
La sezione femminile è articolata su due piani. Gli spazi detentivi si trovano al primo piano e versano complessivamente in buono stato, visti i lavori di ristrutturazione che nel 2021 hanno dotato tutte le celle di docce interne, bidet e bagni separati con porte. Ciononostante, si segnala la presenza di precoci segni di infiltrazione in alcune stanze. Le celle inizialmente pensate per due persone hanno visto la presenza di 3, talvolta 4 recluse. I bagni sono tutti dotati di doccia, eccezion fatta per una delle 4 stanze del reparto medico femminile
Al pianterreno è poi presente una piccola articolazione destinata al servizio di assistenza intensiva (SAI), con 4 camere per le degenze. Anche le stanze del SAI femminile hanno giovato degli interventi di ristrutturazione: sono state allargate le porte in modo da poter fare passare le barelle, è stata portata la doccia all’interno del bagno allestito per poter accogliere anche le persone con disabilità.
Spazi comuni
Il piano terra ospita una sala polivalente, una lavanderia, una piccola palestra, uno spazio per la parrucchiera e un angolo dotato di freezer. La sezione femminile non ha una cucina interna e le donne detenute usufruiscono del vitto del maschile.
Donne detenute
Su una capienza regolamentare di 22 posti, al momento della visita le donne detenute erano 29. Le donne di origine straniera erano 10 (il 35%). Le donne condannate in via definitiva erano 25 (l’86%). Una donna era in semilibertà. In sezione le donne detenute non sono sottoposte a regimi speciali, né a circuitazione. Si tratta perlopiù di detenute comuni. Nei casi di divieto d’incontro, le donne vengono separate dalle altre e ristrette nelle stanze delle degenze del centro clinico.
Personale
Il direttore incaricato, solo in questo istituto, è il Dott. Francesco Ruello. Non sono presenti vicedirettori. I funzionari giuridico-pedagogici sono più di quelli previsti in pianta organica, 5 i presenti su 4 previsti. Gli agenti di polizia penitenziaria presenti sono 189, a fronte di 221 previsti.
Oltre al cappellano si recano in istituto ministri di culto Islamici, Ortodossi, Testimoni di Geova. E’ previsto un unico mediatore linguistico ministeriali. Con una popolazione detenuta totale composta per oltre il 60% da stranieri è molto richiesta da parte della dirigenza l’incremento dei mediatori, risorsa preziosa, ma carente. L’Imam della città svolge volontariamente e titolo gratuito il ruolo di mediatore per quanto riguarda le persone musulmane. Il numero di volontari autorizzati ad accedere in istituto è di 30 persone (20 ex art 17 e 10 ex art. 78). Il magistrato di sorveglianza ha generalmente accesso in istituto senza regolarità, solo per casi eccezionali o particolari.
Salute
Il centro clinico garantisce la presenza all’interno dell’istituto di diverse attrezzature diagnostiche e di medici specialisti chiamati su prenotazione a seconda delle necessità. Inoltre sono presenti stabilmente un’équipe medica, il dirigente sanitario, la caposala, un’equipe di infermieri, un fisioterapista, un odontoiatra, un tecnico radiologo. Esiste la cartella clinica informatizzata. Nel reparto femminile, essendo previsto un SAI, c’è un’attenzione particolare alla sanità interna. Tuttavia, mancano gli ambulatori presenti al maschile e i servizi di ginecologia e ostetricia sono attuabili solo su richiesta. Per l’intero istituto è prevista una presenza settimanale di 54 ore del servizio psichiatrico e di 35 ore del servizio psicologico. Al momento della visita vi era un donna in attesa di un posto in REMS.
Eventi critici e sistema disciplinare
Nel 2021 sono stati registrati 9 casi di autolesionismo e sono stati disposti 11 provvedimenti di isolamento disciplinare.
Maternità
L’istituto non ospita madri detenute e per questo non sono previsti né gli spazi né i servizi adibiti a tale scopo.
Scuola, lavoro e formazione professionale
Si fa sentire la differenza circa l’offerta formativa al maschile, che dispone anche del polo universitario, rispetto al femminile, dove per via dell’esiguo numero di donne, spesso l’attività scolastica rimane soffocata. Delle 3 donne coinvolte nei corsi scolastici 2 erano iscritte al costo di alfabetizzazione e una alle medie. Le donne che al momento della visita lavoravano erano 11 in totale, tutte alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria. Non era erogato nessun corso di formazione professionale.
Attività ricreative, culturali e sportive
Al momento della visita è attivo un corso dell’UNICEF per la creazione delle pigotte. Sono poi attivi il corso di scrittura creativa, pet therapy, arte, arte-terapia, cucito creativo, flamenco e teatro. Prima della pandemia uomini e donne detenute potevano incontrarsi in occasione degli eventi (teatrali, festivi, conclusivi di progetti). Ad oggi questi incontri sono venuti meno
Contatti con l’esterno
I colloqui sono previsti dal lunedì al sabato, anche in orari pomeridiani. Esiste una saletta per i colloqui, cui si aggiunge una seconda sala adibita a spazio colorato e pedagogico per i colloqui con i minorenni. Qualora non ci fosse abbastanza spazio nella prima sala colloqui, anche nella seconda detta “sala delle nuvole” è possibile che si facciano colloqui a prescindere dalla presenza dei minori, per i quali è prevista tuttavia la priorità. Dopo la pandemia sono 10 i telefoni di cui dispone l’istituto, 9 sono destinati ai contatti tra persone detenute e familiari, mentre uno è riservato al personale per la comunicazione con le famiglie. Tale aspetto era assente prima della pandemia.