Indirizzo: via delle Novate 65, 29122 Piacenza (PC)
Telefono: 0523 592384
Email: [email protected]
PEC: [email protected]
Tipologia: sezione femminile in Casa Circondariale maschile
Dislocazione: extraurbana
Aspetti identificativi e problematiche
Il carcere di Piacenza si compone di dieci sezioni maschili, un Reparto di osservazione psichiatrica (Rop) maschile e una sezione femminile (una delle cinque presenti in regione). Al momento della visita le persone detenute erano 334, di cui 17 donne. La sezione femminile ospita donne detenute in regime di Alta sicurezza (la maggior parte delle quali in AS3) ed è collocata nel vecchio padiglione dell’istituto. L’attuale direzione, insediatasi nel 2019, si è fortemente impegnata per migliorare le condizioni fatiscenti dell’edificio, che adesso appare in generale in buone condizioni. A partire dallo scoppio dell’emergenza sanitaria, in istituto è stata ripristinata la “custodia ordinaria” che prevede l’apertura delle celle su richiesta per otto ore al giorno e la possibilità di uscire esclusivamente per recarsi all’aria, svolgere le attività trattamentali o trascorrere del tempo all’interno delle salette della socialità. Non è quindi permesso muoversi liberamente all’interno delle sezioni. Per quanto riguarda le attività, per le donne detenute non sono previsti corsi di formazione professionali mentre ve ne sono alcuni (in corso o in programma) per gli uomini. Per le donne sono poi previsti solo lavori alle dipendenze dell’Amministrazione, mentre per gli uomini anche assunzioni da datori di lavoro esterni.
Struttura
La costruzione della struttura risale agli anni 80, inaugurata nel 1992. Nel 2014 è stato costruito un nuovo padiglione. La sezione femminile si trova nel vecchio padiglione, insieme a sei sezioni maschili e al Rop. Con l’arrivo della nuova direzione si è assistito a un progressivo rifacimento degli spazi, che ora si presentano in buone condizioni in entrambi gli edifici. Nel vecchio padiglione sono stati ritinteggiati tutti gli spazi comuni ed è stata inoltre recentemente realizzata una camera detentiva per persone con disabilità. L’istituto è facilmente raggiungibile con mezzi pubblici, collegato con autobus linea 11 e linea 18.
Spazi detentivi
Le celle della sezione femminile appaiono in migliori condizioni rispetto a quelle del maschile del vecchio padiglione: nonostante siano più piccole risultano maggiormente curate. Le celle sono però di dimensioni ristrette e caratterizzate da mobilio vecchio. Il bagno è in ambiente separato ed è dotato di bidet. Le docce sono comuni e viene riferito che di recente è stato risolto un annoso problema relativo alla mancanza di acqua calda attraverso l’installazione di boiler. Va segnalato che questa sezione è stata in origine pensata per rispondere ad esigenze sanitarie, e solo successivamente destinata ad ospitare detenute, pertanto gli spazi non sono sempre adeguati alle esigenze trattamentali. Le pareti degli ambienti sono state decorate durante un laboratorio di arteterapia.
Spazi comuni
Gli spazi comuni appaiono curati e ben forniti. In particolare all’interno della sezione si trovano un laboratorio di sartoria, un magazzino dotato di frigo e freezer, una lavanderia dotata di lavatrice, una stanza per stirare e utilizzata come parruccheria. E’ presente una palestra di piccole dimensioni. L’area passeggi appare sprovvista di copertura e piuttosto piccola, ma viene riferito che è in programma la ristrutturazione anche di questa parte della sezione. Durante la stagione estiva vengono aumentate le ore d’aria da quattro a sei con orario 09:00-11:00, 13:00-15:00, 15:00-18:00.
Donne detenute
La sezione femminile della Casa Circondariale di Piacenza ospitava, al momento della visita, 17 donne detenute, tutte inserite nel circuito di Alta Sicurezza. Di queste, 15 erano in regime di AS3, quello destinato a coloro che rivestivano un ruolo di vertice nelle organizzazioni criminali dedite allo spaccio di stupefacenti. Una sola donna tra quelle presenti è di nazionalità straniera. La capienza regolamentare della sezione femminile è di 20 posti, per cui al momento della visita la sezione non si presenta sovraffollata.
Personale
Nel carcere di Piacenza vi è una Direttrice impiegata solo in questo istituto (Dott.ssa Gabriella Lusi). Il vicedirettore, anche se previsto in pianta organica e attualmente incaricato, è impiegato anche nella direzione del carcere di Modena ed è pertanto presente in istituto solo due volte al mese. Per quanto riguarda l’area educativa, dei 5 funzionari giuridico-pedagogici previsti in pianta organica 2 sono in distacco e di fatto da più di un anno non sono presenti in istituto. Attualmente si contano pertanto esclusivamente una funzionaria assegnata, una in part-time e il capo-area presente in istituto tre volte a settimana. Dal primo febbraio 2022 è stato assunto un mediatore linguistico. Oltre al cappellano si reca in istituto un ministro di culto Cristiano Evangelico. Viene segnalato che sono molti i volontari ex art. 17 OP, mentre nessuno fa ingresso con autorizzazione ex art. 78 OP. Le due associazioni più rappresentate sono Oltre il Muro e la Caritas.
Salute
Nell’istituto è garantita la presenza di un medico h24. Tuttavia, tale copertura risulta ultimamente difficoltosa a causa della carenza di medici per l’assistenza primaria, problematica diffusa anche in altri istituti della regione. Tra i medici specialisti che accedono all’istituto con frequenza regolare è presente una ginecologa che, oltre ad eseguire le visite specialistiche, provvede anche all’effettuazione degli screening ginecologici previsti dai programmi regionali di prevenzione per le pazienti recluse. E’ presente anche un servizio di ostetricia.
Per quanto riguarda la salute mentale, si segnala una forte diminuzione del servizio psichiatrico.
Se in precedenza lavoravano in istituto uno psichiatra a tempo pieno e due part-time, al momento il servizio dipende esclusivamente dall’ingresso in istituto degli psichiatri territoriali. Sono invece presenti 7 psicologi a tempo pieno e ogni giorno uno di loro si occupa dei colloqui con i nuovi giunti, che avvengono subito dopo la prima visita medica. Questa prassi risulta funzionale in chiave preventiva.All’interno dell’istituto è attivo un “Ambulatorio delle Dipendenze Patologiche” che opera solo in ambito intramurario. L’equipe di tale ambulatorio, operativa tutti i giorni feriali, è composta da 1 medico tossicologo e 1 assistente sociale impiegati a tempo pieno, oltre che da personale infermieristico dedicato e dagli psicologi dell’Unità Operativa referenti per i singoli pazienti. Tuttavia, al momento della visita, non risultavano donne detenute tossicodipendenti che quindi usufruiscono del servizio.
Eventi critici e sistema disciplinare
Non è stato registrato nessun evento critico nel corso del 2021 nella sezione femminile. Relativamente al sistema disciplinare, invece, è importante segnalare che dallo scoppio della pandemia il modello di gestione della custodia aperta è stato di fatto abbandonato. Al momento della visita era attuata solo la “custodia ordinaria” che, stando a quanto riferito, prevederebbe ad ogni modo l’apertura delle celle per almeno 8 ore al giorno, previa richiesta agli agenti. E’ impedito di muoversi liberamente all’interno della sezione e possono esclusivamente uscire dalla cella al fine di svolgere le attività trattamentali, recarsi all’aria o all’interno delle stanze della socialità.
Maternità
Nell’istituto non sono presenti spazi dedicati alla detenzione delle madri e non risultano presenti detenute madri con bambini. Nella Regione, tra i 5 istituti con sezioni femminili, è il carcere di Bologna che ospita le madre con figli al seguito in una apposita sezione nido.
Scuola, lavoro e formazione professionale
Nell’istituto sono inoltre attivi un corso di alfabetizzazione, un corso di scuola media e un corso di agraria nella sezione maschile. Non è stato però rilevato se vi siano donne che partecipano ai corsi scolastici. La maggioranza delle persone detenute con impiego sono assunte alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria. Tra queste 6 donne risultano impiegate in cucina. Mentre nessuna donna lavora per datori di lavoro esterni, per gli uomini detenuti è stato istituito ad aprile 2022 il progetto “Work calls you” un call center con 30 postazioni che al momento vede assunte 10 persone con contratto COCOPRO in collaborazione con la “Gcom Srl” di Montevarchi. Non risulta attivo nessun corso di formazione professionale che coinvolge donne detenute. Al momento della visita vi era infatti un corso di trasformazione agroalimentare aperto solo agli uomini detenuti. Da quanto rilevato, anche i corsi da poco conclusi o quelli in programma sono destinati solo alle persone detenute nelle sezioni maschili. E’ stato di recente istituito nuovamente un servizio di patronato gestito da Ital Uil.
Attività ricreative, culturali e sportive
Nella sezione femminile dell’istituto è attivo un corso di chitarra e un corso di ginnastica. Fino a qualche tempo fa era attiva una convenzione con l’Associazione Armonia per la lotta al tumore al seno che prevedeva la realizzazione di stoffe da parte delle detenute in AS. Non Sono previste occasioni di incontro tra le donne e gli uomini detenuti.
Contatti con l’esterno
I colloqui si svolgono tutti i giorni compreso il sabato. La domenica è consentito lo svolgimento dei colloqui solo due volte al mese. E’ inoltre possibile lo svolgimento di colloqui negli orari pomeridiani anche nei giorni feriali. Nel caso di colloquio in presenza l’orario è 14:00-15:00 mentre nel caso in cui si effettuino via Skype è possibile prenotare fino alle 19:00. E’ infatti possibile effettuare videochiamate, ma in via sostitutiva ai colloqui in presenza.