Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Sezione femminile Casa Circondariale di Pesaro ‘Villa Fastiggi’

Sezione femminile Casa Circondariale di Pesaro ‘Villa Fastiggi’

Sezione femminile Casa Circondariale di Pesaro ‘Villa Fastiggi’

1024 576 Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Sezione femminile Casa Circondariale di Pesaro ‘Villa Fastiggi’

Indirizzo: Strada di Fontesecco 88, 61122 Pesaro (PU )
Tel: 0721 281986
E-mail: [email protected]
PEC: [email protected]
Tipologia: sezione femminile in Casa Circondariale maschile
Dislocazione: extraurbana

Aspetti identificativi e problematiche

La Casa Circondariale di Pesaro “Villa Fastiggi” è composta da 6 sezioni maschili e una femminile. A fronte di una capienza regolamentare di 153 posti, al momento della visita le persone detenute erano 179. Di queste, 16 erano donne. La capienza della sezione femminile è di 22 posti e non si registra pertanto una situazione di sovraffollamento.
La problematica principale è certamente quella di tipo strutturale: l’istituto infatti necessita di interventi risolutivi urgenti. Malfunzionamenti si registrano sia nell’impianto elettrico che termoidraulico, oltre che presentare necessità di rinnovamento sia nella parte esterna che negli spazi interni. Le celle della sezione femminile sono piccole e anguste. I bagni hanno muri scrostati e sporchi. Le maggiori criticità riscontrate sono connesse all’impossibilità di poter usufruire in maniera continuata e costante di acqua calda per tutto l’anno (il problema si acuisce soprattutto nei mesi invernali, quando l’impianto è sollecitato maggiormente). I termosifoni emanano una quantità di calore molto esigua. Si segnala come nota positiva il gran numero di attività ricreative e culturali offerte nella sezione femminile e la possibilità di svolgere alcune di esse in comune con gli uomini detenuti. Non sono previsti corsi di formazione professionale per le donne, mentre ve ne è uno per gli uomini.

Struttura

L’istituto si colloca in zona extraurbana, raggiungibile tramite autobus che effettua percorso circolare, ad orari sono piuttosto frequenti.
Una volta entrati nel muro di cinta dell’istituto, si trova un ingresso indipendente – anch’esso in una piccola cinta – in una struttura a sé che ospita la sezione femminile, La sezione femminile è più piccola rispetto alle altre, dislocata su due piani.

Spazi detentivi
Al primo piano della sezione si trovano 10 stanze di pernottamento più 1 per l’isolamento (usata per il Covid-19). Le stanze sono fredde e umide, misurano circa 4×3 metri senza contare il bagno. Hanno quasi tutte tre letti (di cui uno a castello) e ospitano due o tre donne, tranne la stanza con due letti che ospita una donna autorizzata al lavoro all’esterno ex art. 21 OP che sta da sola. Le celle hanno armadietti alle pareti, un tavolo e degli sgabelli; l’arredo è squallido e rovinato. Il bagno è piccolo e stretto, con muri scrostati e sporchi, dotato di lavandino, wc e bidet. Vi è uno spioncino che ne permette la vista dall’esterno. Le docce della sezione femminile erogano acqua calda a orari estremamente ridotti (alcuni giorni mai) e i termosifoni emanano una quantità di calore molto esigua. Una medesima ditta si occupa del vitto (a detta di una detenuta di scarsa qualità) e del sopravvitto.Le finestre hanno spesso i vetri rotti o che non chiudono bene. Vi è un citofono nella stanza per chiamare gli operatori. Sempre al primo piano vi è un locale piuttosto pulito con tre docce, un lavandino e un phon appeso alla parete nell’antibagno. Nell’applicazione della sorveglianza dinamica non c’è una rigida distinzione tra spazi diurni e notturni ed è possibile spostarsi in autonomia all’interno della propria sezione. Inoltre, esiste un sistema di videosorveglianza.

Spazi comuni
Al piano terra, dove alcuni corridoi presentano dipinti di cartoni animati alle pareti, si trovano una sala colloqui con dei tavolini; due stanze per i colloqui con gli operatori; una cella doppia per le donne in semilibertà, con antibagno e bagno cui si accede attraverso un blindo diverso da quello che porta nella stanza con i letti; una stanza adibita a parrucchiere, che tuttavia non è utilizzata (la direzione comunica che nessuna si è resa disponibile e che verrà trasformata in stanza per la lavorazione legata alla lavanderia); un ambulatorio di infermeria con adiacente una grande stanza da bagno con vasca: un’aula scolastica; un laboratorio di sartoria che verrà trasformato per ospitare lavorazioni; una cucina che inutilizzata; una piccola cappella; una sala per le attività con una libreria, cinque tavolini, qualche attrezzo ginnico (pedana, pesi) . Vi è un cortile per il passeggio, con i muri scrostati, dotato di una rete di pallavolo, un canestro senza rete alla parete, uno spazio coperto che ospita un biliardino e uno stendino per i panni. Vi è inoltre un piccolo passeggio per le donne in isolamento. L’area verde è molto curata e ospita una colonia felina. Si segnala inoltre la presenza di un gazebo esterno per i colloqui all’aperto e un’area giochi per i bimbi.
Il Comitato Territoriale UISP PU APS prevede alcune forniture per l’area esterna ad uso della sola sezione femminile, nello specifico: un pavimento antiurto professionale gommato della Ecopneus, rete da pallavolo, attrezzi per l’attività sportiva (ginnastica e pallavolo). Infine, è in previsione la realizzazione di alcuni murales alle pareti dei muri del cortile, realizzati dalle donne detenute con il coinvolgimento dell’Istituto Artistico Mengaroni.

Donne detenute

Le detenute presenti al momento della rilevazione erano 16 a fronte di una capienza regolamentare di 22 posti. Le donne straniere rappresentano circa la metà delle donne presenti. Vi era una donna in regime di semilibertà e due autorizzate al lavoro all’esterno ex art. 21 OP.

Personale

La Direttrice, incaricata solo in questo istituto, è la Dott.ssa Armanda Rossi. I funzionari giuridico-pedagogici presenti erano 2 a fronte di 3 unità previste. Le unità di Polizia penitenziaria effettivamente presenti erano 148, su 188 previste in pianta organica. Oltre il cappellano, all’interno dell’istituto è presente un ministro di culto per i Testimoni di Geova. Non sono presenti mediatori linguistici e culturali, mentre i volontari che prestano attività in carcere sono 21. Il Magistrato di sorveglianza entra in istituto almeno una volta ogni sei mesi.

Salute

Non è presente un medico h24, gli psichiatri sono presenti per 9 ore a settimana, mentre gli psicologi per un totale di 38 ore settimanali. All’interno dell’istituto non è presente il servizio di ginecologia né di ostetricia per le donne detenute.
L’istituto ha avanzato una proposta di accesso diretto al Pronto Soccorso attraverso un primo contatto telefonico finalizzato a fissare l’orario della visita, per evitare ore di attesa. Per far fronte ad alcune criticità rilevate in ambito sanitario, l’istituto, insieme alla Polizia penitenziaria, sta svolgendo degli incontri con la Regione.

Eventi critici e sistema disciplinare

Nella sezione femminile sono stati registrati 7 casi di autolesionismo nel corso del 2021. Non è stato effettuato nessun provvedimento di isolamento disciplinare (rectius “esclusione dalle attività in comune”).

Maternità

Non sono presenti donne detenute con figli a seguito. All’interno della sezione è attivo il progetto “Bambini senza sbarre”. La sala colloqui è stata inoltre ridipinta su iniziativa di una nota azienda di giocattoli del territorio, che ha anche donato alcuni giochi per bambini.

Scuola, lavoro e formazione professionale

Nessuna donna è iscritta a corsi scolastici. Al momento della visita erano 9 le donne detenute che lavoravano alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria, mentre 2 lavoravano per datori di lavoro esterni. In generale, le donne lavorano a rotazione secondo turni di quattro per volta, due ore al giorno, per un mese. Soltanto una donna era coinvolta in un corso di formazione professionale.

Attività ricreative, culturali e sportive

Le principali attività ricreative e culturali presenti nella sezione femminile sono i progetti “Intrecci di parole” (gruppo di discussione tra donne detenute e donne libere, anch’esso gestito dalla Coop. Labirinto e finanziato da ATS) , la redazione di “Penna libera tutti” (inserto del settimanale “Il nuovo amico” di Pesaro, finanziato dalla Regione Marche) e “Musica insieme” (gestito dall’Associazione Sonart Pesaro e finanziato da ATS 1). Si tiene inoltre un laboratorio di sartoria. Per quanto riguarda lo sport, è previsto un corso di danza Sportiva, gestito dalla Scuola di ballo di Pesaro e finanziata dal CONI, e un corso di Fitness, gestito dall’”Unione sport per tutti PU” e finanziato anch’esso dal CONI. Sono poi attivi diversi sportelli come lo Sportello antiviolenza (gestito dalla Coop. Labirinto in collegamento col servizio territoriale e finanziato da ATS 1), il patronato e uno sportello di Antigone Marche composto da volontari incaricati di offrire assistenza per le problematiche sofferte in stato di detenzione. Sono poi presenti la comunità terapeutica AVAP, Papa Giovanni XXIII, Centro Accoglienza “Casa Paci” Pesaro, gestiti in collegamento con i servizi del territorio e finanziati da ATS 1.
Le occasioni di incontro tra uomini e donne detenute riguardano il momento della messa effettuata dal vescovo, il progetto di green therapy che si svolge all’interno della serra e lo spettacolo del laboratorio teatrale.

Contatti con l’esterno

I colloqui in presenza si effettuano le mattine dal lunedì al sabato (quest’ultimo è dedicato ai bambini), più il venerdì pomeriggio. Il giovedì si effettuano le videochiamate per le donne detenute di origine straniera.