Indirizzo: Via della Rocca 4/6, 47121 Forlì (FC)
Telefono: 0543 33208
Email: [email protected]
PEC: [email protected]
Tipologia: sezione femminile in Casa Circondariale maschile
Dislocazione: urbana
Aspetti identificativi e problematiche
La Casa Circondariale di Forlì ospita al suo interno tre sezioni maschili e una femminile. Al momento della visita le persone detenute presenti erano 151, di cui 19 donne.
L’istituto si trova all’interno di una rocca medievale. Nonostante il chiaro limite costituito dalla carenza di spazi, questi sono generalmente ben tenuti e curati. La sezione femminile è molto piccola, ma ben tenuta, soprattutto per quanto riguarda le aree esterne. I limiti strutturali non impediscono allo staff di organizzare e riprodurre un’offerta trattamentale consistente, con una partecipazione attiva significativa di realtà produttive e associative del territorio.
Il personale ascoltato nel corso della visita, però, segnala alcune problematiche legate soprattutto alla carenza di organico. Una grave criticità è rappresentata dal pesante sotto organico di medici, anche in considerazione del fatto che Forlì è l’unico istituto penitenziario romagnolo dotato di un centro clinico strutturato, con copertura medica h24. Problematica è anche la carenza di organico della Polizia penitenziaria.
Struttura
L’istituto è facilmente raggiungibile con un tragitto in autobus di circa 20 minuti dalla stazione cittadina. La struttura è di costruzione molto risalente, ricavata all’interno di una rocca medievale. Al di là della ristrettezza degli spazi e della scarsa illuminazione, le condizioni generali della struttura sono buone. Gli ambienti visitati appaiono puliti e ben tenuti.
Spazi detentivi
La sezione femminile è distribuita su due piani e conta 8 celle totali: il piano terra conta due celle che erano un tempo destinate alle detenute madri con figli al seguito, non presenti in istituto da tempo. Pertanto, le celle al pianterreno sono state adibite ad ospitare le nuove giunte in isolamento sanitario. Al primo piano vi sono le restanti 6 celle, le quali sono di diversa grandezza: una doppia, due quadruple, una quintupla e una sestupla. Attualmente ospitano diciannove detenute. La sezione si presenta comunque molto angusta. Il bagno all’interno delle celle è più ampio del corrispondente nelle sezioni maschili ed in ognuno è presente un bidet, ma data la ristrettezza generale, viene utilizzato anche per ospitare l’angolo cucina. Gli spazi del piano sono generalmente angusti, anche se decorati con le pitture fatte dalle stesse detenute nei laboratori artistici.
Spazi comuni
Al piano terra vi è una cucina professionale usata per un corso di formazione. Dal primo piano, poi, si accede ad un piano rialzato, dove si trova l’area trattamentale, la quale risulta composta da: una sala polivalente/biblioteca, alla quale è possibile effettuare l’accesso 3 volte alla settimana; una sala pittura; uno spazio per il laboratorio di sartoria; e una cappella. Ulteriori spazi comuni sono il corridoio con gli attrezzi da palestra e le aree all’aperto. In sezione, comunque, lo spazio per muoversi è decisamente ristretto e mancano sale per la socialità.
L’esterno della sezione è composto da un’area verde molto curata dove le donne detenute trascorrono le ore d’aria e da un altro cortile in cemento, con lavanderia adiacente. E’ inoltre presente uno spazio destinato all’orto.
Donne detenute
Su una capienza regolamentare di 23 posti, al momento della visita erano presenti 19 donne detenute. Di queste, 7 erano di origine straniera. Vi era una donna in stato di gravidanza. Per quanto riguarda la posizione giuridica, 14 erano le donne condannate in via definitive. Vi era poi una donna in semi libertà e una autorizzata al lavoro all’esterno ex art. 21 OP.
Personale
Il direttore, incaricato solo per l’istituto di Forlì, è il Dott. Mercurio Palma. Non vi sono vicedirettori. Per quanto riguarda l’area giuridico-pedagogica, su una pianta organica di 4 funzionari sono effettivamente presenti solo 3, di cui 1 è in part time e 1 in formazione. Essi sono coadiuvati da un ex agente assegnato all’area educativa. Si reca in istituto una mediatrice culturale volontaria che parla arabo, francese, inglese. Oltre al cappellano hanno accesso i ministri di culto dei Cristiani evangelici e i Testimoni di Geova.
Per quanto attiene al personale amministrativo, viene segnalata una forte carenza di copertura; sono infatti presenti solo 4 risorse, così distribuite: 1 funzionario, 1 assistente amministrativo, 1 contabile, 1 informatico, 1 assistente tecnico.
La stessa problematica riguarda le figure di comando della polizia penitenziaria: mancano 13 ispettori sui 16 previsti in pianta organica e 16 sovrintendenti sulle 20 unità previste. Negli ultimi mesi la comandante e le due vice comandanti sono state trasferite altrove. Il ruolo di vertice è ricoperto dal vice comandante di Rimini per 3 giorni a settimana. La recente acquisizione di 4 ispettori ha colmato solo parzialmente il vuoto di figure intermedie.
Si segnala inoltre la preziosa attività di 5 esperti ex art. 80, che garantiscono una buona copertura oraria: 1 criminologa e 4 psicologhe (delle quali una destinata a progetto su uomini maltrattanti).
Salute
La Casa Circondariale di Forlì è l’unico istituto della Romagna in cui è presente un servizio di infermeria h24. Per questo motivo, le persone detenute nei penitenziari romagnoli che presentano quadri clinici particolarmente problematici vengono collocati in questo istituto.
Mensilmente effettuano l’accesso in istituto diverse medici specialisti: dermatologo, otorino, geriatra, fisiatra, cardiologo (in telemedicina), diabetologo, oltre allo psicologo e al tossicologo afferenti al servizio SerD interno, il cui personale è composto da un medico, due psicologi e due educatori.
Per quanto riguarda nello specifico le donne, è presente sia il servizio di ginecologia che di ostetricia. Oltre alla possibilità di svolgere visite ginecologiche e ostetriche, alle nuove giunte è somministrato il test di gravidanza e le detenute possono sottoporsi a screening periodici (pap test e mammografia). Viene riferito che rispetto agli uomini, si registra una minore richiesta di psicofarmaci e una maggiore partecipazione ai gruppi di promozione della salute.
Al momento della visita non erano presenti bambini da diverso tempo pertanto non è presente un pediatra.
I medici in libera professione che devono coprire i turni ordinari sono ormai invece irreperibili (con un passaggio progressivo da 8 a 4 dottori a rotazione). Non è infrequente che in caso di emergenza si chieda ai medici penitenziari di Rimini o Ravenna di coprire i turni. Viene segnalato che questa problematica incide fortemente nella gestione quotidiana.
La dottoressa che svolgeva funzioni di coordinatrice dell’area sanitaria si è dimessa dall’incarico per poter coprire i turni ma che, ciò nonostante, i turni scoperti nel solo mese di novembre 2022 sono stati 30, quasi tutti coperti gratuitamente dal responsabile dell’unità operativa.
Eventi critici e sistema disciplinare
L’ultimo dato rilevato in merito agli eventi critici evidenzia che nessun caso di autolesionismo si è verificato nella sezione femminile nel corso del 2020.
Maternità
Al momento della visita non erano presenti bambini da diverso tempo, tanto che le aree destinate ad ospitare le detenute madri sono state devolute alle nuove giunte per l’isolamento sanitario.
Scuola, lavoro e formazione professionale
Tra le offerte professionalizzanti dedicate alle donne detenute viene segnalato un corso di formazione professionale di cucina e uno, ancora in fase di stipula, di sartoria.
Per quanto riguarda invece il lavoro, a dicembre del 2021 risultavano 4 donne lavoranti alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria, mentre 2 erano impiegate tramite datori di lavoro esterni (UEPE e un vivaio).
Attività ricreative, culturali e sportive
Al momento della visita, per le donne detenute è proposto un corso di “danza e movimento” che permette loro di svolgere attività sportiva. Inoltre, è possibile svolgere attività di teatro, aperta sia agli uomini che alle donne detenute. Oltre al teatro, sono previste possibilità di incontro durante la celebrazione della messa domenicale. Un laboratorio di sartoria è stato interrotto durante l’emergenza sanitaria e non è ancora ripreso per il venir meno della disponibilità delle volontarie (è in corso la stipula di un nuovo accordo con una realtà di Faenza). In una delle celle vive da anni un cagnolino, affidato a una donna detenuta nell’ambito di un percorso di pet therapy.
Contatti con l’esterno
I colloqui si svolgono tutti i giorni compreso il sabato, ma esclusa la domenica. E’ possibile effettuarli anche nel pomeriggio. La prenotazione avviene sia telefonicamente che di persona. Sono previste videochiamate della durata di circa 30 minuti in aggiunta ai colloqui in presenza.
Vi sono un uomo e una donna detenuti che si sono conosciuti e sposati in carcere che al momento della visita svolgevano un colloquio congiunto.