Indirizzo: Zona industriale Macchiareddu 2° strada ovest, 09010 Cagliari
Telefono: 070 24931
Email: [email protected]
Posta certificata: [email protected]
Tipologia: sezione femminile in Casa Circondariale maschile
Dislocazione: extraurbana
Aspetti identificativi e problematiche
La Casa Circondariale di Uta è composta da 14 sezioni maschili (comprensive di un SAI – Servizio di assistenza intensificato) e una femminile. Questa è collocata in un edificio a sé, insieme ad una sezione maschile per la semilibertà e il lavoro all’esterno ex art. 21 OP. A dicembre 2022 le persone detenute presenti erano 541, di cui 19 donne. Tutte sono in regime di detenzione comune. L’istituto si trova in un’area industriale, isolata e difficilmente raggiungibile. Ciò comporta una scarsa frequentazione da parte dei volontari, molto più presenti nel vecchio carcere, collocato invece nel centro della città. La struttura, in origine pensata come istituto a vocazione lavorativa, è grande e relativamente nuova. Gli spazi sono ampi e luminosi. Sono previste diverse attività ricreative, ma nessuna attività sportiva strutturata. Come accade in diversi casi in Sardegna, la direzione è condivisa con altri istituti.
Struttura
Il carcere di Cagliari Uta è un istituto di recente costruzione, aperto nel 2014. Si trova in una posizione assai isolata (a 16 km dal centro) all’interno di un’area industriale. Esiste una linea che lo collega alla città, ma le corse sono rare. La sezione femminile, dislocata su due piani, è collocata in un edificio a sé, insieme alla sezione maschile per la semilibertà e il lavoro all’esterno ex art. 21 OP.
Spazi detentivi
Al secondo piano si trova l’area detentiva. Le celle della sezione femminile hanno ampie finestre, che le rendono molto luminose. Le stanze hanno una tv, letti e il vano separato destinato al bagno, dotato di doccia. Nella sezione le celle sono aperte almeno 8 ore al giorno e le persone detenute hanno accesso all’aria dalle 9 alle 11 e dalle 13 alle 15. Le persone non possono spostarsi liberamente fuori dalla sezione. Una parte del primo piano era stata separata dal resto della sezione per ospitare donne autorizzate al lavoro all’esterno ex art. 21 OP (attualmente non presenti in istituto). La separazione netta tra le donne detenute ex art. 21 OP e le altre comportava che, sebbene avessero accesso al lavoro esterno, le donne vivessero in solitudine. Tale condizione di separazione, in base al carattere di ciascuna, poteva rappresentare motivo di sofferenza.
Spazi comuni
Al piano terra si trovano gli spazi comuni, composti da una cappella, alcune stanze per i colloqui, delle aule per le attività scolastiche, una biblioteca, una stanza dedicata ai laboratori e alle attività e una cucina. Vi è inoltre una salone di parruccheria dove, grazie ad un’associazione del territorio, accede una volontaria sia per offrire trattamenti alle donne detenute sia per svolgere un corso di formazione ad esse rivolto. Al primo piano vi è una palestra per le attività sportive, una sala polivalente con un arredo base e utilizzata per varie attività ricreative. Al secondo piano si trova un laboratorio e una lavanderia. Non c’è una vera e propria area verde, ma lo spazio esterno è dotato di vegetazione.
Donne detenute
Secondo l’ultima rilevazione, le donne detenute erano 19, tutte in regime comune. Di queste, 6 erano di origine straniera. Per quanto riguarda la posizione giuridica, 13 erano le donne condannate in via definitiva, 2 quelle in attesa di giudizio, 1 appellante e 1 ricorrente. La capienza regolamentare della sezione femminile è di circa 30 detenute.
Personale
Il Direttore, Dott. Marco Porcu, è impiegato in altri 2 istituti sardi (condizione molto comune in regione). Non è presente un vicedirettore. In relazione ai funzionari giuridico pedagogici, dopo un periodo di carenza, secondo l’ultima rilevazione la situazione pare essersi risolta. I funzionari giuridico-pedagogici sono infatti 10, più la capo area, con funzioni spesso di delega del Direttore. In relazione alle unità di Polizia Penitenziaria, nella sezione femminile non si registrano problematiche di assenza di personale. I mediatori culturali sono 2, entrambi ministeriali. Oltre al cappellano, il ministro di culto che entra effettivamente è solo per i Testimoni di Geova. In precedenza vi era anche un ministro del culto Cristiano Evangelico. I volontari che frequentano l’istituto sono 25 e appartengono alla Caritas e a Socialismo, diritti e riforme. Il Magistrato di sorveglianza entra almeno una volte al mese.
Salute
Nell’istituto è presente un medico di guardia h24. In istituto è attivo per le donne detenute il servizio di ginecologia. Una ginecologa si reca nella sezione per le visite e, nel caso in cui siano necessari esami approfonditi, nel padiglione dove si trovano gli ambulatori dove le donne, in caso di bisogno, vengono accompagnate. Non è attivo un servizio di ostetricia. Le donne detenute con problemi di tossicodipendenza certificata sono circa 4-5. Gli psicologi sono in tutto 3: uno psicologo della ASL che si occupa delle donne tossicodipendenti, uno delle alcoldipendenti e delle donne con problematiche psicologiche diverse, e infine un’altra psicologa con funzione di supporto. In passato è stato attivato, su finanziamento regionale, un progetto per l’implementazione di queste attività di supporto psicologico, nell’ambito del quale venivano istituiti gruppi di supporto, di crescita e aiuto. Gli psicologi sono sempre presenti. La psichiatra è una sola e interviene quando è strettamente necessario. Al momento della rilevazione non ci sono donne con diagnosi psichiatriche gravi. Mentre quasi tutte assumono psicofarmaci per disagi minori. Nell’ATS sono presenti ambulatori di diverse specialità dove le detenute vengono accompagnate nel caso in cui necessitino di una visita approfondita.
Eventi critici e sistema disciplinare
Nella sezione femminile i tentativi di suicidio nel 2022 sono stati circa 4-5, strumentali e prevalentemente dimostrativi. Non ci sono donne che attuano abitualmente condotte autolesionistiche. Gli isolamenti disciplinari sono stati 6.
Maternità
Nella sezione femminile non è presente una struttura per donne con prole al seguito. Per tale funzione era stato costruito un ICAM che però, sebbene ultimato, non è mai diventato operativo.
Nell’eventualità di donne detenute con bambini è stata attrezzata un’unica stanza nell’istituto.
È capitato che vi fossero donne con bambini ma la permanenza si è limitata sempre a periodi molto brevi, pertanto non vi è mai stata la necessità di attivare servizi veri e propri. Solo in un caso una detenuta ha trascorso un tempo prolungato presso l’istituto con il figlio. Il bambino veniva accompagnato a scuola da una volontaria.
Scuola, lavoro e formazione professionale
Nel corso del 2022, 15 donne sono state coinvolte in percorsi scolastici (alfabetizzazione, licenza media e il biennio delle superiori). E’ prevista a inizio 2023 l’attivazione di un corso di educazione informatica, avviato dalla Regione con un gruppo di signore volontarie che si occupano delle pari opportunità. Il fine è quello di insegnare alle detenute come utilizzare il computer e gli strumenti annessi, invio e ricezione di email ad esempio, per cui sono stati messi a disposizione dei computer privi di accesso ad internet, che sarà consentito solo alla docente. Saranno coinvolte in tale progetto tutte le detenute che ne hanno fatto richiesta, in tutto 10. Tutte le donne lavorano a turno alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria, mentre nessuna è assunta da datori di lavoro esterni.
Attività ricreative, culturali e sportive
Nella biblioteca si svolge un corso di aromaterapia tenuto da dottoresse che lavorano in un reparto ospedaliero di oncologia. Nella sala polivalente si svolgono varie attività, tra le quali un laboratorio di disegno e pittura partendo dalle storie personali delle detenute che vi partecipano, curato da volontarie dell’associazione Rotary. Sono poi attivi un corso di parrucchiera, un laboratorio di sartoria, un corso di ricamo con una ricamatrice di alto livello e un corso di creazione di gioielli di bigiotteria. E’ previsto l’avvio di un corso con una società sportiva esterna.
Contatti con l’esterno
Tutte le donne hanno contatti con i familiari, sia in persona che in video. I colloqui si possono svolgere tutti i giorni, compresi il sabato e la domenica. Sono previsti turni di colloquio anche in orari pomeridiani. La prenotazione avviene solo via telefono.