Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Istituti penali di Reggio Emilia

Istituti penali di Reggio Emilia

Istituti penali di Reggio Emilia

1024 576 Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Istituti penali di Reggio Emilia

Indirizzo: Via Settembrini, 8, 42123
Telefono: 0522 331666
Email: [email protected]
PEC: [email protected]
Tipologia: sezione femminile in istituto maschile
Dislocazione: extraurbana

Aspetti identificativi e problematiche

Il carcere di Reggio Emilia è un istituto complesso a fronte dei numerosi circuiti presenti al suo interno (casa circondariale e di reclusione maschile, sezione femminile, sezione transex e ATSM machile). Al momento della visita l’istituto ospitava complessivamente 346 persone.
Il reparto femminile, composto da una sezione di Media sicurezza e una di Alta sicurezza (AS3) e congiunte di collaboratori di giustizia (sezione “Z”), ospitava 12 donne detenute. E’ presente inoltre una sezione destinata a donne transgender (M to F), unica in regione, con 11 ristrette. L’eterogeneità dei circuiti presenti produce una serie di difficoltà soprattutto in relazione all’offerta trattamentale che pare decisamente più carente all’interno del femminile e della sezione per donne transgender. Non ci sono corsi scolastici o professionali a loro dedicati. La Direzione e l’Area educativa ritengono che la presenza di sezioni come queste, con numeri particolarmente bassi, non permettano di investire adeguatamente le già poche risorse presenti in tema di trattamento tanto che ritengono che, quantomeno la sezione “transex”, andrebbe chiusa.

Struttura

Gli istituti penali di Reggio Emilia sono un complesso penitenziario composto da due edifici. Uno ospita una Casa Circondariale e una Casa di Reclusione maschile, l’altro (un tempo OPG) un reparto femminile, una sezione per detenute transgender e un’Articolazione per la tutela della salute mentale maschile (l’unica presente in Emilia Romagna). È possibile raggiungere l’istituto con la linea autobus n. 3 dalla stazione ferroviaria.
La struttura si presenta globalmente in discrete condizioni e la qualità degli spazi è simile in tutte le sezioni dell’istituto.

Spazi detentivi
La sezione femminile è a sua volta composta dalla sezione “Z”, dedicata alle congiunte di collaboratori di giustizia e donne detenute in Alta sicurezza, e da una sezione di Media sicurezza. Nonostante ospiti due sezioni separate, il reparto femminile è di dimensioni piuttosto ristrette. Le celle appaiono in discrete condizioni e non presentano la schermatura alle finestre. Nella sezione di Media sicurezza le celle ospitano mediamente due persone, mentre una sola nella sezione “Z”. Le docce sono comuni e gravate da evidenti problemi di umidità ad eccezione di quelle presenti nella sezione femminile “Z”, risistemate poco prima della visita. Il wc è in ambiente separato, ma non è rilevato se ci sia il bidet in tutte le celle.

Spazi comuni
Gli spazi per le attività si presentano in un generale stato di incuria, in particolare risulta fortemente problematico quello della palestra che, seppur piuttosto grande, presenta qualche danno sia al pavimento che al soffitto ed al sistema di aerazione e riscaldamento. Viene riferito però che sono in programma dei lavori di ristrutturazione. Le aree comuni presenti risultano davvero di piccole dimensioni e poco luminose essendo collocate al piano terra. Vi è un laboratorio che è stato in passato utilizzato per la realizzazione di mascherine, che però è piccolo e angusto, così come la biblioteca. E’ presente altresì una piccola sala polifunzionale da utilizzare in occasione di eventuali attività. I passeggi sono piccoli e sprovvisti di copertura. All’esterno è presente anche un piccolo orto. Per quanto riguarda le sale della socialità appaiono in entrambe le sezioni poco curate; quella della sezione “Z” (dove vi sono frigoriferi e fornelli) viene utilizzata come sala da pranzo mentre quella della sezione per media sicurezza è utilizzata prevalentemente come lavanderia.

Donne detenute

In totale al momento della visita erano presenti nelle due sezioni femminili 12 donne. Di queste, 9 erano condannate in via definitiva. Due delle donne presenti erano di origine straniera. Vi sono poi 11 donne transgender detenute nell’apposita sezione “Orione”.

Personale

Mentre lo scorso anno risultava in missione da un altro istituto, attualmente la Direttrice di Reggio Emilia (Dott.ssa Lucia Monastero) è impiegata solo per questo penitenziario. Non vi è un vice direttore incaricato. Dei 5 funzionari giuridico-pedagogici previsti in pianta organica, ne sono effettivamente presenti 4. Viene riferito inoltre che per un lungo periodo è stato presente un unico funzionario con notevoli conseguenze dal punto di vista della gestione dei percorsi trattamentali. In merito alla Polizia penitenziaria mancano soprattutto figure quali ispettori e sovrintendenti (in pianta organica rispettivamente 28 e 35 mentre effettivamente presenti 10 e 10). Fanno ingresso, inoltre, mediatori linguistici e culturali messi a disposizione dal Comune. Oltre al cappellano entrano in istituto i ministri di culto dei Cristiani evangelici e degli Ortodossi. Il Magistrato di sorveglianza entra in istituto senza regolarità, solo per casi eccezionali o di particolare gravità. Ha infatti effettuato l’ingresso l’ultima volta a marzo 2020, a seguito delle rivolte. Negli anni ha fatto alcuni video collegamenti: 4 nel 2020, 4 nel 2021 e 2 nel 2022.

Salute

Nell’istituto è presente un medico disponibile h24. Vengono garantite le cure specialistiche, con l’ingresso a cadenza settimanale, bisettimanale o mensile di specialisti con contratti convenzionati (cardiologo, dermatologo, dentista, urologo, oculista..). Per le donne è attivo un servizio di ginecologia, mentre ne manca uno di ostetricia.
È presente un solo psichiatra per poche ore settimanali (16), grave carenza definita “il punto debole” dell’istituto. Sono poi presenti due psicologi per un totale di 76 ore alla settimana. La richiesta di psicofarmaci è molto alta e viene evidenziato il fatto che questo problema riguarda anche le donne detenute.

Eventi critici e sistema disciplinare

Nella sezione femminile nel 2021 non sono stati registrati eventi critici e non risultando procedimenti disciplinari in atto. Al contrario, viene segnalato che molti eventi critici si realizzerebbero all’interno della sezione per persone transgender.

Maternità

Nell’istituto non sono presenti bambini al momento della visita. Non sono previste attività per madri con figli al seguito in quanto l’istituto di Reggio Emilia non risulta attrezzato in questo senso, tenuto conto soprattutto della mancanza di spazi adeguati.

Scuola, lavoro e formazione professionale

Sono previsti un corso di alfabetizzazione e di scuola superiore al maschile. Si segnala invece l’assenza di corsi scolatici al femminile e nella sezione per persone transgender, dove è possibile unicamente fare qualche ora di attività di dopo scuola; in particolare, al femminile sono previste 200 ore di potenziamento.
Da quello che viene riferito, solitamente sono 3 le donne che lavorano nell’istituto alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria. Nessuna delle donne detenute, invece, lavora per aziende esterne. Nell’istituto opera una società cooperativa, “L’Ovile”, che ha attivato un laboratorio di falegnameria e gestisce anche l’attività agricola che si svolge in esterna al muro di cinta, ma in entrambe queste attività sono impiegati solo uomini. Stessa cosa per i corsi di informatica o da elettricista proposti dall’Associazione “Senza Confini”.
Nel 2021 risultava attivo un corso di formazione per parrucchiere e barberia al quale le donne della sezione “Z” partecipavano assieme alle donne transessuali detenute nell’apposita sessione. Nel 2022, invece, non risultavano corsi scolastici o di formazione professionale per le detenute.

Attività ricreative, culturali e sportive

L’offerta formativa e trattamentale riservata alle donne è del tutto carente. Le uniche attività ricreative sono lo yoga, il ricamo e un corso di teatro (svolto dalle detenute della sezione Z insieme alle detenute transgender). E’ attivo un percorso di supporto alla genitorialità.

Contatti con l’esterno

I colloqui si svolgono tutti i giorni compreso il sabato, ma non la domenica, e soltanto nelle ore mattutine. Sono prenotabili sia di persona che via telefono o internet. E’ prevista poi la possibilità di effettuare videochiamate in aggiunta ai colloqui in presenza, della durata di circa 30 minuti.