Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Casa Circondariale femminile di Roma Rebibbia ‘Germana Stefanini’

Casa Circondariale femminile di Roma Rebibbia ‘Germana Stefanini’

Casa Circondariale femminile di Roma Rebibbia ‘Germana Stefanini’

1024 576 Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Casa Circondariale femminile di Roma Rebibbia ‘Germana Stefanini’

Indirizzo: Via Bartolo Longo 92, 00156 Roma
Telefono: 06 415941
Email: [email protected]
PEC: [email protected]
Tipologia: Casa Circondariale femminile
Dislocazione: urbana

Aspetti identificativi e problematiche

La Casa Circondariale di Rebibbia femminile è il più grande tra le 4 carceri femminili presenti in Italia, nonché uno delle più grandi d’Europa. L’istituto ospita donne detenute sia in regime di Media che di Alta sicurezza ed è diviso in 8 sezioni. Tra queste vi è una sezione nido dedicata alle donne detenute con figli al seguito e due reparti per donne in regime di semilibertà e ristrette ex art. 21 O.P La direzione ci riferisce che, a breve, dovrebbe essere istituita un’Articolazione per la tutela della salute mentale (da 8 posti). A fronte di una capienza regolamentare di 260 posti, al momento della visita l’Istituto ospitava 336 persone. Si registra quindi un certo livello di sovraffollamento (123%). Si segnalano alcune difficoltà dell’area sanitaria rispetto alla presa in carico delle pazienti. Al momento della visita parte del reparto sanitario era inagibile a causa di due eventi critici avvenuti il giorno precedente.

Struttura

L’edificio si presenta in generale in buone condizioni strutturali. Sono stati effettuati recentemente interventi di ristrutturazione all’interno dell’infermeria.
L’Istituto si colloca in zona urbana, a 15 minuti a piedi dalla Metro B fermata Rebibbia, dove è possibile prendere anche la linea autobus 311 per 4 fermate.

Spazi detentivi
L’Istituto è articolato in 8 reparti. Il più grande è il “Camerotti” che ospita donne detenute in regime comune in attesa di giudizio. Ha una capienza di 171 posti e si estende su 3 piani. Su ogni piano ci sono 12 celle da 4 posti letto (due letti a castello) con il bagno (in cui è presente il bidet) in ambiente separato. Le docce sono in comune al piano ed è garantita l’acqua calda. Il secondo reparto per dimensioni è il “Cellulare” che ospita donne detenute in regime comune, ma condannate in via definitiva. Ha una capienza di 112 posti e si articola su 3 piani. Ogni piano ha 12 celle doppie, tranne il primo piano dove le stanze detentive sono singole. Dalla pandemia da Covid-19, 30 posti in questo reparto sono usati anche per isolamento da quarantena. Nelle stanze detentive doppie, il bagno ha anche la doccia, mentre nelle singole al primo piano è presente solo il wc che non è separato dal resto dell’ambiente. Vi è poi una sezione per donne detenute in regime di Alta sicurezza, diviso in circuito AS2 e AS3. Nel reparto AS3, al momento della nostra visita, erano presenti 12 donne ospitate in 4 stanze detentive; mentre nel reparto AS2 erano presenti 6 donne e solo una in cella singola. Nelle stanze detentive di questo reparto, il bagno è completo di tutti i servizi igienici. Si segnala che il reparto AS2 si trova direttamente sotto tetto e, per questo motivo, sia in estate che in inverno subisce l’effetto del clima particolarmente estremo. Vi è poi una piccola sezione, ‘Reparto Z’, destinata alle familiari di collaboratori di giustizia, con una capienza di 6 posti. Nell’Istituto è presente, inoltre, una sezione nido per donne detenute con figli al seguito. Le stanze della sezione sono 4, con 4 posti ciascuna. Le condizioni generali del nido appaiono buone: le stanze sono ampie e dotate di un cancello in vetrocemento, meno oppressivo di una porta blindata. Il reparto infermeria, con una capienza di 30 posti, si compone di tre diversi spazi: un’ala con 2 celle da 2 posti e 2 da 4 posti (tutte ad uso singola al momento della visita), uno con 2 celle singole videosorvegliate e un’altra da 15 posti in totale. Le celle singole contengono un letto con materasso in gommapiuma e wc e lavandino in metallo in blocco unico. Le celle da 4 contengono diversi letti e un bagno completo di doccia che è visibile dall’esterno attraverso una finestra. Al momento della visita almeno una delle persone ristrette in una di queste celle aveva le lenzuola di carta. Oltre a queste suppellettili minime non vi è altro mobilio. Sono presenti, infine, due sezioni nel reparto ‘Orchidea’: uno dedicato alle donne ristrette in regime di semilibertà e a quelle autorizzate al lavoro all’esterno ex art. 21 O.P. e un altro destinato alle donne ex art. 21 O.P. interno.

Spazi comuni
Gli spazi interni dedicati alla socialità sono spogli e senza attrezzature o beni comuni. L’accesso ai frigoriferi comuni non è libero, ma limitato ad alcuni orari prestabiliti. La biblioteca è collegata al sistema delle reti di biblioteche esterne, ma l’accesso è consentito solo in determinati orari. È stata allestita una stanza chiamata Sala Blu per i culti non cattolici (buddisti, mussulmani, altri culti cristiani). Al reparto “Camerotti” ogni piano ha la sala socialità, anche se risulta piuttosto spoglia. Al piano terra del reparto troviamo tre sale per la sartoria, una allestita per il corso scolastico dell’istituto alberghiero, la sala “blu” per altri culti, un ambulatorio e la stanza per il parrucchiere. Al reparto “Cellulare” ogni piano ha una sala socialità, anch’essa spoglia da arredi e provvista solo di tavoli e sedie. Al momento della visita una delle sale era utilizzata per i colloqui con i funzionari giuridico-pedagogici. Il piano terra è simile al reparto Camerotti, con ambulatorio e sala parrucchiere. I passeggi del Camerotti e Cellulare si presentano piuttosto spogli, ma hanno un gazebo per ripararsi dal sole, una rete per la pallavolo e alcuni tavoli per il calcio balilla. Nei reparti di Alta Sicurezza gli spazi per la socialità sono arredati con tavoli, sedie, divani, una piccola cucina per pranzare insieme, una piccola libreria, televisione, frigo e forno. È presente anche una sala computer per lo studio e i corsi di informatica. L’Alta sicurezza ha due passeggi che entrambe le sezioni usano alternandosi: uno è un cortile in cemento con rete da pallavolo, tavoli e ombrelloni e l’altro è un piccolo giardino verde. All’esterno del reparto infermeria vi è un chiostro ben curato, il cui accesso è però limitato. L’Istituto ha anche un campo da calcio e uno da pallavolo. Nel reparto nido è presente una sala comune usata per i pasti e per i giochi dei bimbi. L’area verde della sezione è ampia e attrezzata con giochi adatti a bambini di età 0-3 anni e ha una parte coperta per proteggersi dalla pioggia o dal sole eccessivo nelle stagioni calde. Inoltre, è presente un’ampia cucina, da poco ristrutturata, con uno spazio per consumare i pasti, luminosa e attrezzata con elettrodomestici (la cucina è a induzione quindi sicura per i bambini), ma ancora inutilizzata.

Donne detenute

Al momento della visita erano presenti 336 donne detenute, di cui 114 con cittadinanza straniera (34%), su una capienza regolamentare di 260 posti. Di queste: 221 avevano riportato condanna definitiva (66%); 18 erano detenute in Alta Sicurezza, di cui 12 nel circuito di AS3 e 6 nel circuito di AS2; 6 ex art.21 O.P.; 5 in regime di semilibertà. Le donne presenti nel reparto “Z”, per familiari di collaboratori di giustizia, erano 7. Nella sezione nido era presente una sola mamma con 2 bambini.

Personale

La Direttrice, incaricata solo in questo istituto, è la Dott.ssa Alessia Rampazzi, affiancata da un vicedirettore. I funzionari giuridico-pedagogici presenti erano 2 a fronte di 6 unità previste in pianta organica. Le unità di Polizia penitenziaria effettivamente presenti erano 172 al momento della visita, a fronte delle 227 previste. Il personale della sezione nido è composto da 1 unità di Polizia penitenziaria e, al mattino, un’operatrice socio-sanitaria (OSS).
Oltre al ministro di culto cattolico, sono presenti all’interno dell’istituto ministri di culto buddista, cristiano evangelico, ebraico, islamico e i Testimoni di Geova. È, inoltre, presente un mediatore linguistico culturale e sono autorizzati a svolgere attività con la popolazione detenuta 180 volontari. Il Magistrato di sorveglianza entra nell’Istituto almeno una volta al mese.

Salute

All’interno dell’Istituto è presente un medico 24/24h. Gli psichiatri garantiscono un servizio di 25 ore a settimana. All’interno dell’Istituto è presente il servizio di ginecologia e quello di ostetricia. Al momento della visita erano 15 le donne tossicodipendenti in trattamento. Il piano di trattamento è concordato con la persona presa in carico. Nel corso del 2021 sono stati eseguiti 2 TSO (in parte in istituto e in parte altrove). Circa il 75% delle donne detenute fa uso, anche solo saltuario, di psicofarmaci o sedativi.

Eventi critici e sistema disciplinare

A luglio 2022 una donna di 36 anni con problemi di tossicodipendenza si è tolta la vita all’interno del carcere di Rebibbia. L’evento è accaduto dopo la visita in istituto, durante la quale venivano segnalate in generale difficoltà nella gestione degli eventi critici di tipo psichiatrico. Nel corso del 2021 sono stati registrati 31 casi di autolesionismo, 3 tentati suicidi e due decessi per cause naturali. Si sono verificate 4 aggressioni ai danni del personale e 39 aggressioni ai danni di altri donne detenute. Al momento della visita vi erano 2 donne in isolamento disciplinare. Esiste un “Protocollo di prevenzione del rischio suicidario in Istituto” così come richiesto dall’OMS e dal Dap.

Maternità

Le donne con i bambini vengono ristrette nella sezione nido, che al momento della visita ospitava una donna con due bambini. Il reparto è ben curato e fornito di tutto il necessario per accogliere dei bambini. I servizi per i minori, come ad es. il pediatra, vengono attivati all’occorrenza. Inoltre, sono presenti alcuni volontari che, ove possibile, si occupano di far uscire i bambini dal carcere. La sezione nido destinata alle donne detenute con prole di età inferiore ai 3 anni ha una capienza di 13 posti e, al 24 settembre 2022, ospitava 5 donne e 6 bambini (tre di 8 mesi e tre di 2 anni). Due donne erano incinte, rispettivamente al sesto e all’ottavo mese di gravidanza. Tuttavia, si segnala che risultano carenti i percorsi trattamentali previsti per madri con prole.

Scuola, lavoro e formazione professionale

Al momento della visita erano attivi i corsi scolastici di alberghiero, Itis, liceo artistico e alcuni corsi universitari, coinvolgendo in totale 15 donne. Per quanto riguarda il lavoro, 18 donne erano impiegate alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria, mentre 11 per datori di lavoro esterni. L’istituto ha a disposizione un’azienda agricola interna che si estende per 10 ettari, dotata di serre e alcuni macchinari, dove si coltivano frutta e ortaggi. Nell’azienda sono impegnate quasi tutte le donne alle dipendenze dell’Amministrazione. È in previsione uno spostamento di alcune dipendenti presso un piccolo casolare interno al perimetro dell’azienda agricola (ancora più lontano dagli spazi esterni all’Istituto). Le lavoranti per aziende esterne sono per lo più impiegate dalla ditta Linkem, che si occupa della rigenerazione di apparecchiature elettroniche. Nell’Istituto vengono anche prodotti pantaloni per l’Amministrazione penitenziaria.

Attività ricreative, culturali e sportive

Le attività culturali e ricreative previste al momento della rilevazione erano teatro, calcetto, letture e corso di sceneggiatura (tenuto nel reparto AS2). All’interno dell’Istituto gioca una squadra di calcio a cinque femminile, composta da circa 20 donne detenute. Si tratta di una sezione istituita nel 2018 all’interno della polisportiva Atletico Diritti, nata dalla volontà di Antigone insieme a Progetto Diritti. Dal 2017 entra in istituto uno sportello, gestito da Antigone insieme all’Università di Roma Tre, per fornire assistenza per problematiche relative all’esecuzione penale.

Contatti con l’esterno

Nell’Istituto è possibile svolgere i colloqui tutti i giorni compreso il sabato, ma non la domenica. Sono previsti colloqui anche in orari pomeridiani. Tra la metà e i tre quarti delle donne detenute svolgono colloqui in presenza o in videochiamata (sostitutivi di quelli in presenza). Oltre tre quarti effettua telefonate straordinarie. La prenotazione del colloquio avviene di persona al totem dell’istituto, ma in casi particolari di familiari che abitano lontano è possibile anche telefonare per richiedere la prenotazione del colloquio. Le detenute hanno accesso al servizio di posta elettronica.
Ad ottobre 2021 è stato inaugurato il M.A.MA. – Modulo per l’Affettività e la Maternità, un piccolo edificio di 28 mq progettato dallo studio di Renzo Piano composto da una piccola loggia dalla quale si accede ad un unico ambiente interno che raccoglie soggiorno, angolo cottura e zona pranzo, più un piccolo nucleo di servizio. Viene utilizzato per gli incontri fra madri e figli e per progetti di genitorialità.