Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Sezione femminile Casa Circondariale di Bergamo ‘Don Fausto Resmini’

Sezione femminile Casa Circondariale di Bergamo ‘Don Fausto Resmini’

Sezione femminile Casa Circondariale di Bergamo ‘Don Fausto Resmini’

1024 576 Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Sezione femminile Casa Circondariale di Bergamo ‘Don Fausto Resmini’

Indirizzo: Via Monte Gleno 161, 24125 Bergamo
Telefono: 035 294423
Email: [email protected]
PEC: [email protected]
Tipologia: Sezione femminile in Casa Circondariale maschile
Dislocazione: urbana

Aspetti identificativi e problematiche generali

La Casa Circondariale di Bergamo è composta da 12 sezioni maschili e una sezione femminile. Al momento della visita le persone detenute erano 529 (a fronte di una capienza regolamentare di 315), di cui 33 donne.
Se l’istituto soffre quindi in generale di un grande problema di sovraffollamento, tale criticità non è riscontrata nella sezione femminile dove la capienza è di 45 posti, più di 10 in più rispetto alle donne presenti. Anche la criticità riscontrata nelle sezioni maschili in relazione alla carenza di personale sanitario viene meno nella sezione femminile.
Si segnala la scarsità di attività per le donne detenute (sia ricreative che sportive). Molto inferiore la percentuale di donne che lavorano rispetto a quella degli uomini.

Struttura

L’istituto si colloca in area urbana, dunque facilmente raggiungibile tramite mezzi di trasporto pubblico. L’edificio si compone essenzialmente di due corpi detentivi, uno dedicato alle sezioni maschili e uno, più piccolo, al femminile. Gli edifici si presentano in condizioni generali adeguate e non sembrano necessitare di interventi strutturali significativi.
Vi sono diversi spazi “accessori” lungo le mura di cinta, che sono in parte utilizzati come spazi per lavorazioni e in parte come magazzini. È intenzione della direzione rimetterne a posto alcuni per ampliare i laboratori.

Spazi detentivi
La sezione femminile ospita 16 celle, per una capienza totale di 45 posti. Le celle sono di grandi dimensioni, ma occupate in alcuni casi anche da 5 donne ognuna. I bagni delle celle sono in ambienti separati e sono dotati di bidet. Le donne detenute possono muoversi liberamente fuori dalle celle e negli spazi della sezione. Esiste un impianto di apertura automatica di alcune porte che permette un controllo da remoto.

Spazi comuni
Nella sezione femminile è presente una biblioteca e una sala comune adibita anche a palestra, nonché una saletta per i colloqui con il garante. È presente una cappella per il culto cattolico e vi sono altresì alcuni locali destinati ad alcune attività svolte da due suore che si recano in sezione. L’edificio è dotato di un ascensore. La sezione femminile possiede due ampie sale per la socialità e una di dimensioni più ridotte; le sale sono dotate di cyclette, asse da stiro e stendino. Sono inoltre presenti alcuni spazi esterni adibiti a orto (circa 1000 mq) coltivati da persone detenute in collaborazione con una cooperativa locale (Areté). L’istituto dispone di un’area verde per i colloqui un campo da calcio, più un campetto polifunzionale per praticare pallavolo, tennis, basket e bocce. Non è però noto se l’accesso è riservato solo alle sezioni maschile o anche a quella femminile. Sono inoltre presenti alcuni spazi esterni adibiti a orto (circa 1000 mq) coltivati da personale detenuto in collaborazione con una cooperativa locale (Areté).

Donne detenute

Le donne detenute al momento della rilevazione erano 33, di cui 15 straniere, per una capienza regolamentare di 45 posti. Una donna è condannata per reati ostativi ex art. 4 bis OP. Una donna è in regime di semilibertà mentre 3 sono autorizzate al lavoro all’esterno ex art. 21 OP.

Personale

La Direttrice, incaricata solo in questo istituto, è la Dott.ssa Teresa Maria Mazzotta. E’ presente un vicedirettore. I funzionari giuridico-pedagogici presenti sono 3, a fronte dei 4 previsti in pianta organica. Le unità di Polizia penitenziaria effettive sono 187, a fronte delle 243 previste. Oltre al cappellano, accede in istituto un ministro di culto per i Testimoni di Geova. Non sono presenti mediatori culturali ministeriali; l’unica mediatrice di cultura araba è una volontaria. Fanno ingresso in istituto 50 volontari in totale.

Salute

Il dirigente sanitario riporta diverse difficoltà nel reperire medici di primo soccorso per ricoprire i servizi di sezione, di area psichiatrica e di infermieristica. Tale difficoltà costringe a rivolgersi a cooperative private che risultano più costose. Riferisce però che la situazione relativa al personale sanitario per le donne risulta meno critica. Non è presente un servizio di ginecologia e i controlli vengono pertanto effettuati all’esterno. È presente invece un servizio di ostetricia.

Eventi critici e sistema disciplinare

Gli operatori penitenziari riferiscono che gli eventi critici provengono sempre dalle stesse persone. Nel 2021 non sono stati registrati episodi di autolesionismo nella sezione femminile.

Maternità

L’istituto non è dotato di strutture specifiche per donne detenute con prole al seguito, pertanto non sono presenti i servizi appositi per minori.

Scuola, lavoro e formazione professionale

Al momento della visita vi erano soltanto 4 donne che lavoravano, due alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria e altre 2 assunte da datori di lavoro esterno. Paragonate alla percentuali di uomini detenuti che lavorano nel carcere di Bergamo, le donne sono esattamente la metà (il 12% contro il 24%).

Attività ricreative, culturali e sportive

Nella sezione femminile si svolge un laboratorio per parrucchiera. È garantito settimanalmente l’accesso alla palestra, ma non risultano attività sportive strutturate. Le uniche occasioni di incontro tra donne e uomini detenuti avvengono nel corso di attività teatrali.

Contatti con l’esterno

I colloqui si svolgono sia il sabato che la domenica e anche in orari pomeridiani. La prenotazione avviene via telefono. Si effettuano videochiamate in sostituzione ai colloqui in presenza. Oltre il 75% delle persone detenute al momento della visita svolgevano telefonate straordinarie rispetto al numero previsto dal regolamento di esecuzione (una a settimana).